Ricordo di Nonna “ALMA”

Per noi il lavoro e la famiglia sono due cose indissolubili: il ristorante e l’albergo sono sempre stati la nostra casa e tutti in famiglia ci siamo sempre impegnati a pieno impiegando tempo ed energie in questa attività cercando di trasmettere a ogni ospite che ha dormito in una delle nostre camere e a chiunque abbia assaggiato uno dei nostri piatti quella dedizione con cui giorno dopo giorno svolgiamo il nostro compito.

Prima tra tutti, a darci l’esempio, è sempre stata nonna Alma che nascosta dietro la porta della cucina del ristorante si è sempre affaccendata tra le pentole ed i piatti, portando sulla tavola del Ristorante Alla Botte i gusti della tradizione veneta e portogruarese, rivisitandola e reinventandola ogni giorno, pur rimanendole fedele.

Ora che nonna Alma non è più dietro a quei fornelli, ad affondare le mani nella pasta fresca o a sfornare biscotti, il suo ricordo rimane indelebile nei nostri cuori e vivo nella nostra cucina, attraverso le sue ricette che riproponiamo con la stessa semplicità e genuinità. Quel “far da mangiare” che proprio per questo sa lasciare il segno, anche se non lo si fa sotto i riflettori delle cucine anonime ed antisettiche degli studi televisivi.

Ringraziamo Francesco Antonich, vicedirettore della Confcommercio Unione Venezia che ha ricordato nonna Alma così, sul Gazzettino di Venezia del 9 gennaio 2015:

LA CUCINA PIU’ GRANDE? QUELLA DELLA PROVVIDENZA.

Ci sono persone che lasciano il segno anche lontano da quelle cucine finte da studio televisivo, dove l’ingrediente migliore sembra oramai lo share televisivo: sono quelle donne e quegli uomini che nelle loro trattorie, nelle loro osterie, divenute magari nel tempo ristoranti, hanno saputo mantenere la genuinità del tempo e delle cose fatte bene e hanno avuto la cura di trasmetterlo ai loro figli. Alma Bortolussi, del ristorante Alla Botte di Portogruaro di proprietà del figlio Massimo Zanon, era una di queste persone, anzi, meglio, di queste donne che hanno saputo testimoniare, con una generosa vita in cucina, oltre cinquant’anni, cosa significa “far da magnar con la provvidenza”, e che ci ha insegnato dove davvero abitano le ricette. [continua la lettura sul sito del Gazzettino]